venerdì 6 novembre 2015

Recensione "Perdonami, Leonard Peacock" di Matthew Quick

Buonpomeriggio lettori! Oggi vi lascio il mio pensiero, ahimé piuttosto negativo, riguardo a Perdonami, Leonard Peacock di Matthew Quick, autore del più noto Il lato positivo che avevo abbastanza apprezzato. Dopo tante letture più o meno discrete, è arrivato il triste (?) momento di parlarvi di quella che probabilmente si è rivelata una delle peggiori letture dell'anno. Perdonate la recensione un po' melodrammatica, ma quando l'ho scritta qualche mesetto fa, ero abbastanza fuori di me per l'amarezza.



Perdonami, Leonard Peacock
Matthew Quick
Editore Salani ● Pagine 279
Rilegato N/D ● Brossura 14,90 € ● Ebook 8,99 €

Trama: Nel giorno del suo diciottesimo compleanno, Léonard Peacock ha deciso: uscirà di casa con una pistola nello zaino e la userà contro il suo ex migliore amico. E poi contro se stesso. Prima di andarsene, vuole dire addio alle persone più importanti della sua vita: Walt, il suo vicino di casa fissato con i film di Bogart; Baback, il compagno di classe che suona splendidamente il violino; Lauren, la ragazza di cui è innamorato; e Herr Silverman, che insegna Storia dell'Olocausto, l'unico professore di cui si fidi. Parlando con loro, Léonard, quasi senza volerlo, semina indizi di un suo terribile segreto, mentre il tempo che lo separa dal gesto fatale si assottiglia. Dall'autore del "Lato positivo", una storia che affronta con realismo toccante la fragilità e la dolcezza di un'età in cui tutto è possibile. Un romanzo che parla con passione e leggerezza della solitudine di essere giovani, della difficoltà di crescere e di accettarsi. Ma anche un inno alla speranza: c'è sempre qualcosa per cui vale la pena di combattere, di non mollare, una scialuppa di salvataggio nel mare burrascoso dell'adolescenza.


Recensione
Leonard ha deciso: è finalmente arrivato il giorno in cui sparerà ad Asher per poi togliersi la vita. Dopo aver preparato con cura dei piccoli regali per le poche persone a cui vuole bene, impacchetta la pistola nazista, trofeo di guerra del suo defunto nonno, e la porta a scuola per portare fino in fondo il suo compito.
È così che si apre questo romanzo. La narrazione si concentra su questo fatidico giorno e man mano che passano le ore, l'autore mostra anche al lettore sprazzi del passato di Leonard. Leonard è profondamente depresso, l'unico amico che ha è il vecchio vicino di casa e, nonostante sia ancora un adolescente, vive praticamente da solo da fin troppo tempo perché la madre è troppo impegnata a pensare alla sua vita a New York e suo padre è sparito da anni.

Trovavo la premessa di questa storia davvero interessante. Dopo aver letto le prime pagine ero addirittura quasi stregata dalla pungente ironia che riuscivo a scorgere tra le righe e pensavo ci fosse un grande potenziale, poi però qualcosa non ha funzionato. Anzi, per quanto mi riguarda, posso dire che proprio l'intero libro non ha funzionato.
Il lettore, quasi fino alla fine, non sa perché Leonard abbia effettivamente voglia di sparare a questo Asher e la narrazione, interrotta da questa sorta di flashback, è lenta e noiosa. I flashback di per sé sono pessimi e irrealistici, poco verosimili. Come quando Leonard e il suo vicino parlano attraverso citazioni di vecchi film (può essere divertente all'inizio, ma dopo qualche pagina diventa sfiancante, soprattutto quando se i film in questione il lettore non li ha visti) come quando Leonard incontra e segue impiegati tristi come passatempo, cercando di ipnotizzarli, pensando che non sarà mai un adulto felice (Matthew Quick, lo sai che esistono anche adulti soddisfatti e appagati?) oppure come quando Leonard prende una cotta per una fanatica religiosa e rimane ossessionato da lei solo perché ha un bell'aspetto quando è evidente che è una ragazza vuota, con la testa piena di cavolate, di cui a lui non interessa nulla.

E per finire in bellezza, in caso tutto questo non fosse già abbastanza NO (scusate, non so in che altro modo definirlo) c'è poi la ciliegina sulla torta: il motivo per cui Leonard odia questo Asher. Ve lo nascondo in caso non vogliate rovinarvi la sorpresa (anche se vi basta pensare alla cosa più banale del mondo e avrete la vostra risposta): Asher ha subito uno stupro da ragazzino e allora ha ben pensato di ripetere l'atto su Leonard. Wow. Abuso sessuale. Di un'originalità incredibile! Non trovate?
Il finale poi, si mantiene in linea con tutto il resto, patetico e deludente. Cioè, Matthew Quick, c'eri con la testa quando hai scritto questo romanzo? Perché i tuoi editor non ti hanno preso a sberle? Dov'è finito l'autore de Il lato positivo che aveva saputo regalarmi un buono spunto di riflessione, che aveva scritto una trama e una storia che avevano per lo meno un minimo di senso? Che fine ha fatto? È stato risucchiato dalle turbe mentali di Leonard?

Davvero non so che altro aggiungere a riguardo. L'avete capito immagino, questo romanzo per me è stato solo una grande e profonda delusione. Tenete sempre conto però, in questo caso come in ogni recensione che scrivo, che questo è solo il mio parere soggettivo e personale. La mia non è da considerare un'opinione universale e non intendo convincere nessuno di aver ragione. Potete essere d'accordo, oppure potete avere adorato il libro e pensare che io non ne capisca niente. In ogni caso va bene e in ogni caso, resta questione di gusti, tant'è che avevo comprato il libro dopo aver letto una bella recensione positiva. Questo è solo il mio pensiero, siete liberi di farne ciò che volete.
Dio mio, è andata a finire che parlare di questo romanzo mi ha fatto diventare come Leonard, si salvi chi può.



I romanzi di Matthew Quick
  • Il lato positivo, 2009 (The silver linings playbook, 2008)
  • Inedito (Sorta like a rockstar, 2010)
  • Inedito (Boy21, 2012)
  • Perdonami, Leonard Peacock, 2014 (Forgive me, Leonard Peacock, 2013)
  • Inedito (The good luck or right now, 2014)
  • Inedito (Love may fail, 2015)

17 commenti:

  1. oddio tesoro già da come me ne avevi parlato questo libro non mi ispirava per niente! non credo proprio che lo leggerò ._.

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    1. Purtroppo conoscendo i tuoi gusti dubito possa piacerti >.< non credo arriveresti oltre la metà...

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  2. Che peccato. Dalla trama sembrava interessante D:

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    1. Già, infatti ci sono rimasta malissimo >.< però c'è a chi è piaciuto quindi magari ha fatto questo strano effetto solo a me... non so!

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  3. Peccato, a me invece era piaciuto molto. Mi spiace che ti abbia delusa.

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    1. Anche a me dispiace perché mi aspettavo davvero che mi piacesse. Un peccato sì :c

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  4. Non conoscevo questo libro...ma dalla tua recensione posso dire che non mi ero persa niente....effettivamente dalla trama sembra avere delle potenzialità, ma non credo proprio che lo leggerò -_-

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    1. Eh questa è forse la cosa più deludente >.< le potenzialità non sfruttate!

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  5. Ho letto con interesse la trama ma dopo la tua recensione non credo che leggerò questo romanzo. Magari darò una possibilità al libro "Il lato positivo" :)

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    1. Quello lo avevo trovato davvero piacevole e con un bellissimo messaggio di fondo! Te lo consiglio :)

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  6. Pensavo volesse ucciderlo perché gli aveva rubato la merenda all'asilo... che dici? era meglio forse...

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    1. Quello sì che sarebbe stato un risvolto di trama innovativo e originale v.v

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  7. Tralasciando il fatto che non conoscevo proprio questo libro e che non avevo idea che "Il lato positivo" film fosse tratto da un libro - Dio, la mia ignoranza sventra montagne rocciose imponenti... xD -, mi hai fatto morire dal ridere. :)
    La trama non mi sembra malvagia, ma la tua recensione è mille volte meglio, credimi! Al di là della deludente lettura, questo autore ha fatto uscire un lato di te che ancora non conoscevo, ma sono felicissima di averlo visto. Come sai, trovo imprevedibili i tuoi giudizi ed è la cosa che mi attrae di più nel leggere le recensioni - anche di libri a me sconosciuti. Comunque, sappi che questo tuo lato "melodrammatico" è straordinariamente piacevole da leggere.

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    1. Ahahah ma grazie :'D che carina che sei! Ti dirò, questa recensione l'ho scritta un paio di mesi fa... e quando l'altro giorno mi sono messa al PC per riportarla su blogger e impaginarla e l'ho riletta mi sono fatta delle grasse risate pure io :P questo stile "ironico" viene fuori di rado, però ogni volta che scrivo recensioni come questa mi diverto un mondo :D

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  8. vade retro libro, ew.
    Ricordo ancora i tuoi scleri quando lo stavi leggendo. No no no no no no no no no no, NO!

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    1. Ahahaha mi ricordo anche io :P povera te, ti ho traumatizzato X°D

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  9. ahahahaha bellissima recensione Denise! Devo dire che è un vero peccato perché il tema dell'adolescenza, del senso di vuoto e solitudine che in alcuni casi l'accompagna poteva essere interessante. Non mi sono spoilerata il motivo per cui Leonard vorrebbe uccidere Asher (proprio non ci riesco ^^) ma non credo che leggerò il romanzo ;-)

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