martedì 20 novembre 2012

Recensione "La stella nera di New York" di Libba Bray

Ebbene ce l'ho fatta e sono ampiamente soddisfatta di esserci riuscita. Ieri sera ho finalmente finito di leggere La stella nera di New York di Libba Bray, c'ho messo davvero un'eternità, mi sento quasi più leggera!
In giro dai miei cari colleghi blogger ho letto recensioni davvero belle, che esaltavano ogni aspetto di questo romanzo, spero di fare una recensione altrettanto avvincente, anche se la mia, rispetto alle altre, avrà qualche nota dolente.

Titolo: La stella nera di New York
Originale: The diviners
Autore: Libba Bray
Editore: Fazi Lain
Prezzo: 14.90 €
Pagine: 585




Trama: New York City, 1926. I vetri dei grattacieli risplendono dei bagliori di mille feste animate da balli sfrenati a ritmo di charleston e dal tintinnio delle perle sui vestiti luccicanti. L'alcol scorre a fiumi nonostante i divieti e, a giudicare dall'effervescenza di Manhattan, il mondo sembra destinato a un futuro radioso. È qui che in seguito all'ennesima eccentricità viene spedita dai genitori l'irriverente Evie O'Neill, una ragazza dell'Ohio che non aspetta altro che tuffarsi tra le infinite possibilità offerte dalla metropoli. A ospitarla è lo zio Will, un professore, parente dei Fitzgerald, che dirige il Museo Americano del Folklore, delle Superstizioni e dell'Occulto, detto anche Museo del Brivido: un luogo magico dal fascino decadente, che custodisce nelle sue teche e tra i suoi bui corridoi le tracce del retroterra misterioso dell'America. Ma quando lo sfolgorio della città viene oscurato da una serie di delitti a sfondo esoterico, New York precipita in un vortice di paura ed Evie, che da subito assiste lo zio nella consulenza alla polizia, è chiamata a collaborare alle indagini, anche per quel suo dono di vedere il passato delle persone toccando un oggetto a loro appartenuto. Muovendosi tra fumosi jazz club e bassifondi urbani, scintillanti negozi e sale spettrali, la ragazza s'inoltrerà insieme a molti compagni di strada in un gorgo di eventi evocato dal passato, e che nel passato dovrà essere ricacciato, pena il sopravvento di un antico male oscuro.

Recensione
Fin dalle prime pagine di questo primo romanzo della nuova saga The Diviners dell'acclamatissima Libbra Bray, veniamo trascinati in una New York diversa da quella che siamo abituati a conoscere. Piena di fascino, di mistero, di storia. La vicenda è infatti ambientata negli ormai lontani anni 20, periodo storico di cui non avevo mai avuto il piacere di leggere.
Ritroviamo tutti gli elementi tipici dell'epoca, le maschiette - le ragazze più spavalde, con i loro capelli corti, in cerca di fama e avventura - il razzismo nei confronti dei neri, il jazz, gli spettacoli a teatro e chi più ne ha più ne metta!

Evie, una ragazza dell'Ohio, dopo aver provocato l'ennesimo piccolo scandalo nella sua cittadina, viene spedita a New York a stare dallo zio, William Fizgerald, direttore del Museo dell'Occulto, soprannominato dagli abitanti della città anche "Museo del Brivido".
La ragazza, entusiasta di essere finalmente in un posto in cui può sfogare appieno la sua scoppiettante personalità, si darà alla pazza gioia con l'amica Mabel, tra feste e teatro e il buon proposito di aiutarla a conquistare Jericho, l'aiutente di suo zio.
Ben presto però l'atmosfera di beatitudine, verrà guastata da una serie di omicidi accompagnati da strani riti, per il quale lo zio Will verrà chiamato a indagare. Evie non si farà scrupoli a intrufolarsi nella scena del crimine, ma ben presto scoprirà che nel vedere cadaveri mutilati non c'è niente di eccitante e vorrà contribuire all'indagine.

Questo sarà il filone principale della storia. Il lettore sarà però accompagnato da innumerevoli punti di vista di altri personaggi secondari, regalati dalla narrazione esterna con focalizzazione interna utilizzata abilmente dall'autrice.

Come suggerisce il titolo però in lingua orignale i veri protagonisti della serie sono The Diviners ovvero I Divinatori. Evie è infatti un Divinatore, in grado di leggere la storia degli oggetti. Memphis, un ragazzo nero di cui seguiamo le vicende, è un altro di loro, un tempo era di fatto in grado di guarire. Durante il romanzo troveremo un sacco di Divinatori ad aspettarci in ogni angolo, persone che per lo più tengono segrete le loro abilità, ma ci sarà bisogno di loro, dei Divinatori, per far fronte alla tempesta in arrivo. Questo romanzo infatti, non è che l'inizio.

Tra le pagine, impareremo a conoscere in modo piuttosto profondi ogni personaggio. Evie, che può inizialmente sembrare frivole e superficiale, mostrerà che c'è molto di più in lei. Jericho, che può sembrare freddo, distaccato, troppo composto, vi stupirà senza dubbio. Anche il ladruncolo Sam Lloyd dimostrerà di non essere quello che sembra e poi c'è lui, John il Malvagio, il cattivo omicida che con la sua canzoncina raccapricciante ci terrà compagnia.

Una trama avvincente, un'ambientazione suggestinva e dei buoni personaggi, dov'è la pecca vi domanderete a questo punto? Beh, vi dico subito che il mio è un parere molto soggettivo. Il problema che ho riscontrato nella lettura, è stata l'eccessiva lentezza della narrazione. Ho apprezzato le descrizioni e i vari punti di vista, ma molto spesso li ho trovati superflui e mi hanno purtroppo annoiato. Perchè? Perchè io personalmente non prediligo le letture prolisse e la storia entra davvero nel cuore degli avvenimenti solo dopo che una buona metà delle pagine sono passate. Questo non vuol dire che io abbia disdegnato il libro. Lo trovo infatti ben scritto e organizzato. Semplicemente ripeto, le letture prolisse - a meno che non siano strutturate in un certo modo - non mi entusiasmano. Preferisco stili più diretti e concisi.
Più volte infatti sono stata tentata di abbandonare la lettura, ma alla fine sono felice di essere riuscita a terminarla. Quindi, se non vi spaventano i libri lunghi e molto descrittivi, di sicuro questo titolo fa per voi! Alla fin fine dipende molto dai gusti, ma di certo la storia ne vale la pena.



The deviners di Libba Bray
  1. La stella nera di New York, 2012 (The diviners, 2012)
  2. ...

21 commenti:

  1. Sono felice che ti sia piaciuto (anche se non quanto è piaciuto a me :P)!Come ti ho già detto io amo le letture lunghe e prolisse, quindi non ho potuto fare a meno di amare questo libro!Però riconosco che chi invece preferisce uno stile più diretto può trovarlo noioso e anche pesante =)
    Sono molto curiosa di leggere gli altri libri della Bray!!

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    1. Beh si non mi dispiacerebbe leggere anche gli altri LOL però mi devo preparare psicologicamente LOL <3

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  2. Sai, all'inizio anch'io ero un pò spaventata dal numero delle pagine (non avevo mai letto un libro così "grande" prima d'ora) ma pian piano mi sono immersa nella lettura ed ho trovato tutto così piacevole ed organizzato che l'ho terminato abbastanza in fretta. ^^ Certo, forse il troppo dilungarsi e non lasciare nulla al caso (come i personaggi secondari) potrebbe stancare, ma a me è piaciuto molto e sono curiosissima di leggere il continuo. Ho l'impressione che l'autrice voglia dirci molte altre cose e che The diviners sia solo la punta dell'iceberg!

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    1. Già quell'impressione l'ho avuta anche io!
      No per carità io ho già letto altri libroni... come Le cronache di Narnia, Harry Potter e l'Ordine della fenice (che è abbastanza corposo), Breaking Dawn e anche altri... però i libri lunghi mi piacciono solo se sono fatti in un certo modo sono un po' viziata :P

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  3. bè questo è lo stile della bray, è uno dei difetti che ho riscontrato nella sua precedente trilogia! adesso devo decidermi a leggerlo anch'io ed aggiungere la mia recensione alle vostre!!!

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    1. Beh si immaginavo da come ne parlavano tutti che fosse proprio una caratteristica dell'autrice :)
      Però come per noi è un difetto, per altri è un grande pregio :P

      Prima o poi leggerò anche la sua altra trilogia :D

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  4. Non mi ha mai attirato particolarmente, causa copertina poco "piacente" (si può dire di una copertina? LOL), però mi è piaciuta la tua recensione e, alla fin fine, non mi dispiacerebbe leggiucchiarlo senza impegno. I mattoncini da oltre 500 pagine sono sempre un bel viaggetto da intraprendere, ma se la lettura ti prende non noti nemmeno la lunghezza del libro.. evidentemente è stato bello ma non abbastanza, se hai desiderato più volte di lasciarlo perdere.
    Annoto tutto LOL
    ..però ci faccio un pensierino per l'annotazione anni 20 (non è possibile vedere anche Klaus e Stefan in qualche locale insieme a Evie? xD)

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    1. L'annotazione?!?! Ma che scrivo, "La collocazione negli anni 20"
      Scusami!

      Un bacio :)

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    2. Più che altro sono stata tentata di abbandonarlo per l'eccessiva lentezza!
      Eh magari ci fossero stati Klaus, Stefan e magari anche Katherine! Sarebbe stato tutto più interessante :P

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  5. Sei riuscita a finirlo e ti è piaciuto. Sono proprio contenta.
    Leggerai anche i seguiti quando usciranno?
    Sai già cosa penso di questo libro e sicuramente i dettagli e le descrizioni sono veramente lunghe, ma sono contenta che sia stata questa l'unica nota dolente che hai trovato. :)

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    1. Si penso che leggerò gli eventuali seguiti, però prima mi preparerò psicologicamente dato che ora so cosa aspettarmi LOL

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  6. Sapevo che saresti riuscita nell'impresa!! :D
    Tifavo per te! :D
    Io della Bray vorrei prima leggere l'altra trilogia.. Ne ho sentito parlare un gran bene! *_*
    Ma in questo momento credo di aver sviluppato un'allergia ai libri lunghi.. Mi prende l'ansia prima di cominciarli XD

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    1. ecco ci si capisce XD
      io l'ansia per questo non l'avevo, ma avrei dovuto! è che avevo letto talmente tante belle recensioni che non pensavo mi sarei imbattuta nella difficoltà!
      comunque si ho sentito parlare molto bene anche io dell'altra saga! prima o poi... :)

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  7. Sono felice che questo libro ti sia piaciuto! :) A volte ci sono quelle storie scritte bene, ma un pò troppo descrittive.
    Anche se si riesce ad arrivare alla fine, il nostro giudizio rimane condizionato da questo fatto: a volte sembra quasi che la scrittrice non sia sicura di quello che scrive, forse è anche questo che fa sembrare tutto molto più leeento..

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    1. Mmm non so, sai? Io penso che lei avesse le idee molto chiare su cosa scrivere, il problema è che nel descrivere troppo secondo me spesso risulta dispersiva... è come quando ascolti una canzone che ti piace, ma che dopo un po' si disperde e perdi l'attenzione... XD

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    2. Beh non dico che valga per tutti i libri, io a volte ho avuto questa impressione, altri invece sono risultati semplicemente noiosi e prolissi!
      Credo comunque che lo leggerò per farmi una mia opinione! :)

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  8. Idem....idem e ancora idem...del resto ti ho sostenuta nel tuo percorso ;)

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    1. Ebbene si, la pensiamo proprio allo stesso modo :P e grazie del sostegno!

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  9. A me le letture prolisse piacciono, e molto anche, ma la Stella Nera per quanto sia un buon romanzo (lo devo ancora finire) appassiona più per la trama in sè, che per le emozioni che ti dà. E a me un libro deve prendere di pancia per piacermi al 100%.

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    1. Da questo commento non capisco se ti sta piacendo o se non ti sta convincendo del tutto :P
      Il mio rapporto con le letture prolisse è di amore/odio... cioè dipende molto dagli stili dei singoli autori! Magari alcuni libri prolissi li finisco come qualsiasi altro... mentre con altri faccio una fatica!

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