lunedì 6 giugno 2016

Recensione "La strada" Cormac McCarthy

Buongiorno lettori e buon inizio settimana. Come state? Io oggi faccio fatica a tenere il cervello acceso, sarà la fiacca tipica del lunedì. Non aiuta nemmeno che ieri sera ho fatto un po' tardino. Comunque, oggi sono qui per parlarvi di una delle mie ultime letture, ovvero de La strada di Cormac McCarthy. Libro da cui mi aspettavo molto, ma che purtroppo mi ha lasciato piuttosto indifferente.



La strada
Cormac McCarthy
Editore Einaudi ● Pagine 218
Cartonato 18,00 € ● Brossura 12,00 € ● Ebook 6,99 €

Trama: Un uomo e un bambino, padre e figlio, senza nome. Spingono un carrello, pieno del poco che è rimasto, lungo una strada americana. La fine del viaggio è invisibile. Circa dieci anni prima il mondo è stato distrutto da un'apocalisse nucleare che lo ha trasformato in un luogo buio, freddo, senza vita, abitato da bande di disperati e predoni. Non c'è storia e non c'è futuro. Mentre i due cercano invano più calore spostandosi verso sud, il padre racconta la propria vita al figlio. Ricorda la moglie (che decise di suicidarsi piuttosto che cadere vittima degli orrori successivi all'olocausto nucleare) e la nascita del bambino, avvenuta proprio durante la guerra. Tutti i loro averi sono nel carrello, il cibo è poco e devono periodicamente avventurarsi tra le macerie a cercare qualcosa da mangiare. Visitano la casa d'infanzia del padre ed esplorano un supermarket abbandonato in cui il figlio beve per la prima volta un lattina di cola. Quando incrociano una carovana di predoni l'uomo è costretto a ucciderne uno che aveva attentato alla vita del bambino. Dopo molte tribolazioni arrivano al mare; ma è ormai una distesa d'acqua grigia, senza neppure l'odore salmastro, e la temperatura non è affatto più mite. Raccolgono qualche oggetto da una nave abbandonata e continuano il viaggio verso sud, verso una salvezza possibile...


Recensione
In un lontano futuro imprecisato, la Terra è in ginocchio a seguito di quella che sembra essere stata un vera e propria apocalisse. Il terreno non dà più frutti, tutto è andato distrutto e la natura è ormai morta. Tra i pochi sopravvissuti ancora in vita, ci sono un padre e suo figlio, che arrancano sulla strada in direzione della costa.
Con una sola pistola a difendersi dal mondo esterno, pieno di malintenzionati pronti a tutto pur di riuscire a sopravvivere, padre e figlio sono sempre in esplorazione, in perenne ricerca di cibo con cui sfamarsi, di coperte con cui scaldarsi e di tutto ciò che possa aiutarli a rimanere in vita: medicine, benzina per accendere il fuoco, acqua, vestiti, scarpe.

Quello che però il bambino ancora non sa, è che la vita sa essere crudele in un'infinità di modi differenti e che anche l'unica cosa al mondo che ha sempre data per scontata, suo padre, potrebbe non durare in eterno.

Leggere La strada si è rivelata una strana esperienza. Non mi ero informata più di tanto sul libro quando l'ho acquistato e, a essere onesta, credevo che mi sarei trovata di fronte un libro completamente diverso. Lo stile piuttosto minimale, impersonale e conciso di McCarthy e il suo modo di raccontare la storia, con brevi paragrafi e pochi dialoghi, mi ha parecchio colta di sorpresa.

Purtroppo, per quanto buone fossero le mie intenzioni e per quanto sia stata contenta di leggere un libro al di fuori dei soliti schemi, non sono riuscita a godermi la lettura. La narrazione proprio non mi ha presa e la mia attenzione per la storia è rimasta sempre bassa, se non per qualche paragrafo attorno alla metà del libro.
Ho trovato il tutto un susseguirsi di azioni fin troppo meccaniche. Il padre e il bambino viaggiavano sulla strada per giorni, finivano le provviste, cercavano da mangiare disperatamente e a volte con imprudenza, trovavano qualcosa, correvano qualche rischio. Stop, riavvolgi il nastro, ricomincia da capo.

Mi è piuttosto chiaro che si tratta di un romanzo molto introspettivo, che punta tutto sulle sensazioni che la storia e le atmosfere suscitano nel lettore, per quanto mi riguarda personalmente purtroppo però, McCarthy è soltanto riuscito ad annoiarmi. Ovviamente io non sono nessuno per mettere in discussione le sue capacità, del resto questo romanzo ha vinto il Pulitzer nel 2007, ma penso che molto semplicemente, questo autore non faccia proprio per me e, nonostante il libro comunque si sia lasciato leggere abbastanza bene e non mi sia del tutto dispiaciuto, non penso che leggerò altro di suo.



I romanzi di Cormac McCarthy
  • TRILOGIA DELLA FRONTIERA #1 ~ Cavalli selvaggi, 1993 (All the pretty horses, 1992)
  • TRILOGIA DELLA FRONTIERA #2 ~ Oltre il confine, 1995 (The crossing, 1994)
  • TRILOGIA DELLA FRONTIERA #3 ~ Città della pianura, 1999 (Cities of the Plain, 1998)
  • Meridiano di sangue, 1996 (Blood meridian, 1985)
  • Il buio fuori, 1997 (Outer dark, 1968)
  • Il guardiano del frutteto, 2002 (The orchard keeper, 1965)
  • Figlio di Dio, 2004 (Child of God, 1974)
  • Suttree, 2009 (Suttree, 1979)
  • Non è un paese per vecchi, 2006 (No country for old men, 2005)
  • La strada, 2007 (The road, 2006)

10 commenti:

  1. Io hi visto il film che ne è stato tratto con Viggo Mortensen appena è uscito quindi so che è una storia "solitaria" - di quelle in cui i protagonisti sono alle prese solo con se stessi.
    Il libro l'ho acquistato a dicembre in lingua originale, ma devo ancora leggerlo - complice una TBR lunghissima - però mi sembra di capire che abbia le stesse atmosfere del film.
    Ho anche "Cavalli selvaggi" a casa - anche quello ancora da leggere.

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    1. Il film voglio assolutamente recuperarlo anche io! Non so perché, qualcosa nella mia testa mi dice che è una storia che rende meglio sullo schermo che su carta :3 sono proprio curiosa!
      Comunque il problema non è stato tanto il fatto che ci fossero soltanto loro due tutto il tempo... non sono proprio riuscita a entrare in empatia con la storia :c

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  2. non conosco nè libro nè autore ma capisco la sensazione di leggere un buon libro che però personalmente non coinvolge

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  3. Ciao Denise la tua recensione mi è piaciuta molto, mirata e completa❣Però il libro non mi ha convinta, almeno per ora passo! Ps ti ho taggata qui http://ilregnodeilibri.blogspot.it/2016/06/book-tag-02-la-vita-segreta-di-una.html?m=1

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    1. Sì, ho già visto il link nell'altro post!
      Appena posso passo a vedere ;)

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  4. Peccato. :( A me è piaciuto tantissimo, ma riconosco che è un romanzo che ti piace solo se apprezzi quel determinato genere. Oddio, mi sono spiegata uno schifo. XD
    Io vorrei leggere altro di suo, ma le altre trame non mi attirano proprio.

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    1. Uhm oddio, il genere di per sé mi piace anche... è stato proprio il suo stile a coinvolgermi poco purtroppo >.<

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  5. Ed io che non sapevo ci fosse il film di questo libro....mmm, sono proprio fuorissimo °_°
    Come sai a me è piaciuto, infatti ho deciso di leggere altri libri dell'autore. Capisco il tuo punto di vista, e so quanto ami i libri descrittivi e "vivaci" sotto questo punto di vista, "La strada" è decisamente l'opposto. Sono contenta però tu abbia dato comunque 3 stelle, perché vuol dire che qualcosa ti è rimasto e magari in futuro potrebbe tornarti voglia di leggere McCarthy...
    Pensa che non sapevo nemmeno che "La strada" fosse stato l'ultimo scritto, io che di solito mi informo sempre sulla cronologia, mentre stavolta sono andata a sensazioni...sarebbe bello provare i libri scritti prima, perché vedo che c'è questo stop di un bel po' di anni dagli ultimi due agli altri...

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    1. Ahahah io non mi ricordo com'è che l'ho scoperto, forse bazzicando su wikipedia :D sono curiosissima di vederlo!
      Comunque sì, non mi ha entusiasmato come speravo, ma tre stelle se l'è meritate senz'altro :)

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